La V Commissione della Camera dei deputati ha esaminato e approvato sabato diversi emendamenti relativi al settore dei giochi. Oggetto di esame sono stati una ventina emendamenti presentati dai gruppi parlamentari la scorsa settimana, così come un’altra ventina di proposte che prevedevano l’aumento del PREU sugli apparecchi da gioco per poter finanziare altri interventi.
Tra gli emendamenti approvati, va menzionato quello proposto da Sergio Boccadutri (PD) per l’istituzione di un registro informatizzato dei distributori ed esercenti presso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. A questo proposito il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha chiesto che sia inserita una clausola che garantisce l’invarianza finanziaria.
Nel registro devono essere annotati l’indirizzo e la sede legale dell’operatore, la tipologia e le modalità di attività, l’estinzione del rapporto contrattuale, i provvedimenti di sospensione adottti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il ministero dovrà stabilire le modalità tecniche di alimentazione e consultazione. Inoltre, l’accesso al registro sarà consentito al MEF, alla GDF, alla UIF e alla Direzione investigativa antimafia.
È stata approvata anche la modifica proposta da Paolo Tancredi (AP) che prevede l’adozione da parte dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di una specifica procedura per lo smaltimento e la distribuzione degli apparecchi da gioco per evitare eventuali utilizzi illeciti. La suddetta procedura dovrebbe essere applicata entro 90 giorni dall’entrata in vigore della normativa.
Gli emendamenti accantonati o respinti
Il Presidente della commissione della Camera dei deputati Francesco Bocci ha invitato Paolo Tancredi e Bruno Tabacci (DS) a ritirare gli identici emendamenti e trasfonderne il contenuto. Le proposte modifiche chiedevano che a decorrere dal 1° gennaio 2018 l’aliquota del PREU sulle new slot e VLT sia fissata al 59% dell’importo risultante dalla differenza tra le somme giocate e le vincite e delle somme spettanti all’ADM come canone.
Lo stesso è successo anche con la proposta di Tancredi per l’introduzione di un sistema per gli apparecchi che prevede la continuità del servizio anche in caso di malfunzionamento, fino ad un massimo di 60 secondi, attraverso la memorizzazione di esiti generati da un RNG remoto.
Sono stati accantonati gli emendamenti relativi al settore delle scommesse ippiche. Tra le altre cose, veniva richiesta l’introduzione della tassazione sul margine al 33% per il gioco terrestre e al 27% per le scommesse online.
Lo stesso è successo anche con 4 emendamenti relativi al bando di gara per le concessioni dei Gratta e Vinci – una norma contro il rinnovo della licenza prevista dal decreto che è stato recentemente convertito in legge.
Non sono passate le proposte modifiche relative alle pubblicità di gioco d’azzardo. In primo luogo è stata respinta la richiesta di Matteo Mantero (M5S) per il divieto in qualsiasi forma di promozione pubblicitaria di marchi e prodotti di giochi con vincite in denaro. Per la violazione del divieto l’emendamento prevedeva una sanzione tra 50.000€ e 500.000€.
Non è stata approvata nemmeno la proposta di Paola Binetti (UDC) per il divieto assoluto delle pubblicità di gioco. La politica ha recentemente criticato aspramente la mancata la mancata applicazione della vigente normativa che proibisce gli spot televisivi nei media generalisti dalle 7 alle 22.
Sono state rigettate anche le richieste della Sinistra Italiana per l’aumento del PREU al 7,5% per le VLT e al 19,5% o al 21%, con il percentuale di vincita al 68%. Invece, sono stati accantonati gli emendamenti sull’incremento del PREU sulle VLT al 7,5% e al 6,5%.