È stato annunciato nei media locali che 64 lavoratori di SNAI, dichiarati in esubero sono a rischio di rimanere senza ammortizzazioni sociali. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale li ha considerati appartenenti al settore del terziario e non dell’industria. Ciò è diventato chiaro a una vertice informale a Palazzo Ducale, a cui hanno partecipato i sindacati, il sindaco di Porcari Alberto Baccini, così come il suo vice Leonardo Fornaciari.
Loro hanno discusso la situazione che riguarda l’inquadramento contrattuale di SNAI dopo la sua fusione con Cogemat. È stata anche messa in rilievo la procedura per l’attivazione degli ammortizzatori sociali, senza i quali non sarebbe stato possibile procedere con il piano di riorganizzazione dell’azienda.
È stato reso noto che la società stava preparando una relazione, contenente le mansioni dei lavoratori che dovrebbe essere consegnata all’INPS. L’istituto dovrebbe in prima istanza sollevare questioni relative alla definizione dell’attività della società che può mettere a rischio gli ammortizzatori sociali.
In aggiunta, il senatore Marucci e l’onorevole Mariani hanno voluto chiedere un incontro ai vertici INPS, per spiegare l’emergenza della situazione e fare un tentativo di mantenere gli ammortizzatori sociali dei lavoratori.
Il colosso di gioco d’azzardo SNAI è una società quotata in borsa ed è titolare di concessione governativa ed è soggetta al controllo pubblico. Il gruppo ha tre sedi – a Roma, Milano e Porcari, Lucca. La società gestisce 720 dipendenti, di cui la maggior parte lavorano presso la sua sede lucchese.
Negli ultimi anni il gruppo ha registrato un periodo di flessione della sua performance economica e finanziaria e di conseguenza, è stato lanciato il processo di ristrutturazione della società. Nel mese di giugno dell’anno in corso è stata annunciata la sua fusione con Cogemat, Cogetech, Cogetech Gaming e Azzurro Gaming.
Poco dopo, a un tavolo nazionale SNAI ha presentato un piano di riorganizzazione del gruppo che prevedeva circa 90 esuberi. La maggior parte dei licenziamenti, ossia 64 erano previsti per la sede lucchese della società. In aggiunta, secondo il piano 37 lavoratori dovevano trasferirsi da Porcari a Milano. La situazione ha suscitato molta preoccupazione e polemiche. A questo proposito, si sono tenuti diverse riunioni tra i rappresentanti del gruppo, i sindacati e gli enti locali.
Nel mese di ottobre, è stato siglato l’atto di fusione tra SNAI e Cogemat. In aggiunta, la sede legale del gruppo è stata trasferita al capoluogo della Lombardia. Dopo la fusione, sono emersi dei dubbi sul codice applicativo degli ammortizzatori sociali con l’INPS. I sindacati e la società hanno firmato un verbale di incontro, nel quale hanno posto al primo punto la verifica della situazione con l’istituto.
Nel mese di novembre, la questione relativa agli esuberi è stata anche presentata alla Camera dall’onorevole Mariani, che ha chiesto al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministro dello Sviluppo Economico se intendessero ‘effettuare un monitoraggio’ in relazione alla situazione.