
L’espansione dell’online cambia i ritmi del mercato
Il gioco a distanza è oggi il motore principale dell’evoluzione del settore. Come illustrato dal rapporto CGIA–As.Tro presentato il 16 ottobre a Palazzo Wedekind, il gioco online è cresciuto del 153% tra il 2019 e il 2024, mentre il canale retail resta al di sotto del livello pre-pandemia, segnando un −12%. Nel 2024, il comparto digitale ha generato 92 miliardi di euro di raccolta, con 87 miliardi restituiti ai giocatori. I restanti 5 miliardi rappresentano la spesa effettiva, suddivisa in 1,1 miliardi di gettito fiscale e 3,8 miliardi trattenuti come margine lungo la filiera.
Secondo Massimiliano Pucci, Presidente di As.Tro, questo cambiamento riflette un’evoluzione nelle abitudini dei giocatori: “The growth of online gaming reflects a profound change in player habits, increasingly oriented towards digital channels and remote play.” A suo avviso, tale dinamica “calls for thoughtful reform to ensure stability within the sector, protecting the legal network and those who operate responsibly within it. Strengthening legal gaming means defending an essential economic and social asset that guarantees secure state revenue, qualified employment, and safeguards citizens from illegal risks.”
Il riepilogo pubblicato da Tribuna.com conferma la stessa tendenza, evidenziando che il digitale ha rappresentato il principale motore di crescita nel 2024. La testata ha inoltre ricordato che le piattaforme online hanno restituito 87 miliardi in vincite e ha ripreso il richiamo di Pucci a una regolamentazione equilibrata a tutela di operatori legali e consumatori.
Riforme normative e nuova struttura del mercato
Il 2024 ha segnato un punto di svolta anche sul fronte regolatorio. Con il Decreto Legislativo n. 41 del 25 marzo, il governo ha ridefinito il perimetro del gioco a distanza. L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha assegnato 52 nuove concessioni a 46 operatori — 33 italiani e 13 stranieri — superando la previsione di 50 licenze e generando 14 milioni di euro aggiuntivi, che hanno portato il totale dei ricavi a 364 milioni.
Le nuove disposizioni prevedono inoltre l’obbligo del dominio unico per ogni concessionario, con l’obiettivo di ridurre la frammentazione dell’offerta e di rafforzare i controlli. Entro il 2026 verranno introdotte ulteriori misure per regolamentare i punti di ricarica online (PVR), i cui numeri sono destinati a diminuire nell’ambito del nuovo sistema, migliorando tracciabilità e trasparenza.
Il gioco terrestre continua a diminuire
Mentre il digitale cresce, il canale terrestre mostra segnali di contrazione. Solo poche categorie — Lotto e Lotterie (+18%), Giochi Sportivi (+33%) e Bingo (+1%) — hanno registrato aumenti rispetto al 2019. I cali più significativi hanno riguardato le macchine da gioco: Slot Machines (AWP) e Video Lottery (VLT) sono scese del 30%, con una perdita complessiva di 13,9 miliardi rispetto al 2019. Nel 2024, la raccolta delle AWP/VLT è scesa a 32,6 miliardi, in diminuzione del 3,3% rispetto al 2023.
Sebbene il numero di VLT sia stabile, le prestazioni restano lontane dai livelli pre-pandemia. La raccolta delle VLT nel 2024 è stata di 16,6 miliardi, lievemente inferiore all’anno precedente, ma ancora quasi il 30% al di sotto del 2019. Prosegue anche la concentrazione delle sale, con una crescita della dimensione media: da 10,7 apparecchi nel 2015 a 12,6 nel 2024. Parallelamente, la rete distributiva si sta assottigliando: solo nel 2024 sono scomparse 3.000 AWP e 1.100 esercizi. Rispetto al 2019, ci sono oggi 16.000 apparecchi in meno e 8.400 punti vendita in meno, colpendo soprattutto bar, tabaccherie, edicole e ristoranti.
Il calo del retail ha inciso anche su imprese e occupazione. Negli ultimi cinque anni il settore ha perso 10.000 posti di lavoro e 9.900 aziende. Alla fine del 2024, le imprese attive nella filiera AWP/VLT erano 50.516 e il numero complessivo di addetti, calcolato in unità equivalenti a tempo pieno, era stimato attorno a 41.000.
Impatto fiscale e necessità di un equilibrio duraturo
Pur con margini più ridotti e una rete terrestre in diminuzione, il gioco resta un contributore rilevante per le finanze pubbliche. Nel 2024 il PREU ha garantito 5,2 miliardi di euro, circa 1,5 miliardi in meno rispetto al 2019. Ulteriori imposte — IRPEF, IRES, tributi regionali e comunali, e contributi previdenziali — hanno aggiunto 788 milioni, portando il totale a circa 6 miliardi.
Sia il rapporto CGIA–As.Tro sia l’articolo di Tribuna sottolineano l’esigenza di una strategia di lungo periodo per accompagnare questa fase di riequilibrio. La crescita dell’online offre opportunità, ma la sfida per lo Stato sarà quella di sostenere l’occupazione, tutelare gli operatori legali e preservare il gettito, contrastando al contempo l’illegalità. Come ha concluso Pucci, “Strengthening legal gaming means defending an essential economic and social safeguard that guarantees steady state revenue, quality employment, and protection for citizens from illegal markets.”
Fonti:
Legal gambling in Italy: €21.5 billion lost in 2024, a new balance between online and retail, sigma.world, 12 novembre 2025.
