
Mattarella, che è stato scelto dal governo pro-europeo precedente, si è opposto fortemente alla nomina di Paolo Savona, come Ministro delle Finanze. Il politico è noto per aver teorizzato l’uscita dell’Italia dall’euro. L’ex Ministro dell’industria, del commercio e dell’artigianato, 81-enne, ha fatto numerose dichiarazioni improntate a un deciso euroscetticismo, chiamando l’ingresso del nostro paese nell’Eurozona un “errore storico”.
La decisione di Mattarella di respingere la nomina di Savona non ha precedenti nella storia recente e ha messo in luce un profondo divario tra il presidente e i due partiti populisti (M5S e la Lega) che hanno lavorato per formare un governo negli ultimi mesi. In passato, entrambi i partiti si sono dimostrati favoreжoli all’uscita dall’Еurozona, ma hanno moderato le loro opinioni durante la loro campagna elettorale.
I leader del Movimento 5 Stelle e della Lega, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, hanno denunciato il veto, chiamandolo un’ingerenza da parte della Germania, delle agenzie di rating e delle lobby finanziarie negli affari interni. Di Maio ha anche chiesto l’impeachment del presidente della Repubblica.
Invece secondo Mattarella, la nomina di Savona come Ministro delle Finanze presentava un rischio per le famiglie e per i cittadini italiani, perché creava incertezza nell’economia italiana. E una tale incerteza sulla nostra posizione nei confronti dell’Euro è allarmante per gli investitori italiani e stranieri.
Il presidente ha inoltre detto che le turbolenze sul mercato obbligazionario la scorsa settimana sono un segnale di crescente disagio e mancanza di fiducia in Italia che comporteranno alla riduzione delle opportunità di spesa sociale presentano notevoli rischi per gli italiani. La posizione di Mattarella è stata vista dagli analisti come un’indicazione il presidente vorrebbe preservare il posto dell’Italia nell’Eurozona che è fondamentale per la sicurezza finanziaria e il futuro del nostro paese.
Adesso a Mattarella spetta di esaminare la richiesta dei leader del M5S e della Lega per elezioni anticipati. Il presidente ha convocato oggi mattina al Quirinale Carlo Cottarelli, ex Commissario straordinario riguarda le spese delle pubbliche amministrazioni e direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale, che molto probabilmente sarà incaricato di valutare se è possibile formare un governo ‘neutrale’. Cottarelli si è dimostrato di essere contrario all’uscita del nostro paese dall’Unione Europea e dall’Eurozona nel suo libro e in recenti interviste.
Le critiche sul programma Lega-M5S nei confronti del gioco d’azzardo

Per di più, solo due giorni fa, Di Maio ha dichiarato che saranno i garanti dell’attuazione dell’intero contratto e se ciò non avverrà toglieranno la fiducia e si tornerà a votare. Il leader del M5S ha assicurato che non si tratta di un contratto ‘al ribasso’ e si è dimostrato di essere impaziente di mettersi a lavorare per gli italiani.
La bozza di contratto è stata fortemente criticata da Raffaelle Curcio, che la settimana scorsa è stato rieletto come presidente di SAPAR. Secondo Curcio, se venissero applicate le misure sarebbe infatti aumentato il numero dei giocatori problematici e ci sarebbe stato un enorme danno errariale. Sarebbero inoltre chiuse molte aziende e molti perderanno i propri posti di lavoro. Inoltre, il presidente dell’associazione crede che il programma infatti agevoli i grandi lobby. Secondo vari analisti dell’industria, la strategia d’uscita degli apparecchi da gioco avrebbe comportato alla perdita di 5 miliardi di euro per lo Stato e avrebbe messo a rischio l’occupazione di circa 20.000 dipendenti del settore.
Negli ultimi giorni, anche Berlusconi ha attaccato Salvini sul contratto e nello specifico sul divieto assoluto delle pubblicità di giochi e scommesse. Si ritiene che le società di gioco investano circa 200 milioni di euro all’anno in pubblicità e sponsorizzazioni. Secondo quanto riportato da Corriere della Sera, Berluscini ha criticato Salvini, dicendo che proprio le società di gioco hanno finanziato la campagna elettorale della Lega.
