Il Mouv’ si dimostra favorevole nei confronti di una privatizzazione della gestione del Saint Vincent Resort & Casino

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A seguito delle elezioni di Valle d’Aosta, il Mouv’ si dimostra favorevole nei confronti di una privatizzazione della gestione e del mantenimento del Saint Vincent Resort & Casino in capo alla Regione. È quanto affermato dal neo eletto consigliere regionale Stefano Ferrero, che secondo quanto riporta GiocoNews, ha parlato degli obiettivi che si dovranno porre sul Casinò di Saint- Vincent. Secondo il politico, la casa da gioco valdostana dovrebbe essere gestita sulla base di criteri di mercato e di meritocrazia e in linea con il rilancio della casa da gioco si dovrebbe prima valorizzare il centro turistico di Saint-Vincent.

Ferrero ha ricordato delle recenti inchieste giudiziarie sul management di “Casino de la Vallée SpA.”, ovvero la società che amminsitra la casa da gioco. Il 16 maggio le Fiamme Gialle hanno concluso un’indagine aggiuntiva, a seguito della quale sono state confermate le accuse penali contro otto persone, tra cui ex amministratori e sindacati della casa da gioco, il presidente e gli assessori pro-tempore.

Le indagini della Guardia di Finanza hanno riconfermato l’ipotesi di falso in bilancio continuato, così come truffa ai danni dello Stato nel periodo tra il 2012 e il 2015. L’amministrazione della casa da gioco era consapevole della grave situazione della proprietà e dell’inconsistenza dei piani di sviluppo.

Inoltre, secondo quanto rivelato, il presidente e gli assessori erano pure consapevoli di indurre in errore la Regione, presentando bilanci con perdite occulte e piani di rilancio non realizzabili. È stato stabilito un danno erariale ai fondi pubblici di 140 milioni di euro che erano destinati al finanziamento del Casinò, nonostante le segnalazioni di crisi.

Nella sua dichiarazione, Ferrero, che a marzo è stato sentito dalla Procura di Aosta come una delle persone informate sui fatti, ha promesso che farà ‘il possibile perché vengano individuate le responsabilità e punti i colpevoli‘.

Le elezioni in Valle d’Aosta

Domenica scorsa i cittadini di Valle d’Aosta hanno eletto i nuovi consiglieri regionali attraverso un sistema proporzionale che prevede un unico turno. A differenza di altre regioni, il presidente viene eletto in una fase successiva con votazione interna al consiglio. La percentuale definitiva di affluenza alle urne è stata del 65,12%, con 67.146 elettori su 103.117 aventi diritto. Questo risultato è con otto punti percentuali in meno rispetto alle votazioni del 2013, quando hanno votato il 73,03% degli aventi diritto.

La maggior parte dei voti, il 19,25% sono andati per l’Union Valdôtaine, che è comunque un risultato molto inferiore a quello degli anni precedenti. Infatti è stato toccato il minimo dagli anni ’70.

Da notare il fatto che la Lega Salvini Valle d’Aoste è in seconda posizione con il 17,06% e ritorna in Consiglio dopo 20 anni di assenza, conquistando 7 seggi su 35. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha espresso la sua soddisfazione dello ‘storico’ risultato su Twitter, promettendo che ‘qui come a Roma non tradiremo la vostra fiducia’. Il Movimento 5 Stelle ha ottenuto il 10,44% dei voti e 4 seggi nel Consiglio.

Un altro fatto interessante è che il Partito Democratico, che era fino ad ora in maggioranza, si è fermato al 5,39% dei voti, un risultato che lo mette fuori dall’assemblea in quanto non è stata raggiunta la soglia di sbarramento. Centrodestra Valle d’Aosta ha raccolto il 2,92% dei voti.

L’Union Valdôtaine ha conquistato 7 seggi nel Consiglio regionale. Inoltre, 4 seggi sono previsti per Uvp (10,5%) del presidente Laurent Viérin e per Stella Alpina-Pnv (10,6%), 3 seggi saranno prese dal Mouv’ (7,1%) e dall’Alpe (9%). La sinistra sarà rappresentata in Consiglio da Impegno civico (7,5%) che ha ottenuto 3 seggi.

Al completamento dello spoglio, sono stati resi noti i nomi dei 35 consiglieri dell’assemblea valdostana. Tutti questi dovranno occuparsi, tra gli altri problemi della Regione, anche con la situazione dificile del Casinò di Saint-Vincent.

– Union Valdôtaine – Augusto Rollandin, Renzo Testolin, Joel Farcoz, Emily Rini, Mauro Baccega, Marco Sorbara e Luca Bianchi;
– Lega – Nicoletta Spelgatti, Paolo Sammaritani, Andrea Manfrin, Luca Distort, Stefano Aggravi, Diego Lucianaz e Roberto Luboz;
– Stella Alpina-Pnv – Stefano Borrello, Pierluigi Marquis, Claudio Restano e Antonio Fosson;
– Uvp – Luigi Bertschy, Laurent Viérin, Jean-Claude Daudry e Alessandro Nogara;
– Movimento 5 Stelle – Luciano Mossa, Luigi Vesan, Maria Luisa Russo e Manuela Nasso;
– Alpe – Albert Chatrian, Patrizia Morelli e Chantal Certan;
– Impegno civico – Alberto Bertin, Chiara Minelli e Daria Pulz;
– Mouv’ – Elso Gerandin, Stefano Ferrero e Roberto Cognetta;

Come si può vedere, nell’Assemblea ritornano gli ex Presidenti Augusto Rollandin e Pierluigi Marquis, che insieme ad altri membri del Consiglio, erano tra gli indagati per il danno erariale dei fondi pubblici. A seguito dell’inchiesta delle Fiamme Gialle, nel mese di marzo la Corte dei Conti ha ordinato il sequestro di beni che ha coinvolto anche i suddetti due membri dell’Assemblea.

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