I principali operatori di gioco d’azzardo in Italia difendono il progetto della liquidità condivisa del poker online

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Negli ultimi giorni nei media è stato diffuso un comunicato stampa della Lega Operatori di Gioco su Canale Online (LOGiCO) che ha difeso il progetto della liquidità condivisa del poker online, dopo diversi attacchi nelle scorse settimane. L’associazione riunisce alcuni dei principali concessionari di gioco d’azzardo in Italia, tra cui PokerStars, bwin, bet365, William Hill, Paddy Power Betfair, Winga, tombola, Sky Bet e Kindred Group.

Nella nota, sottoscritta dal Vice presidente Marco Trucco da PokerStars e dal presidente Moreno Marasco da bwin, gli operatori hanno sostenuto fortemente l’azione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che lo scorso luglio ha siglato il primo accordo con i regolatori della Francia, Spagna e Portogallo che condividono lo stesso obiettivo di mantenere la competitività del segmento del poker online, in calo da tempo.

Rimane importante la scelta dei consumatori, così come, il controllo sulla legalità e lo sviluppo della competizione internazionale. Se necessario si possono introdurre misure temporanee, tra cui l’opzione di avviare la liquidità condivisa solo per i tornei di poker online. Questa è la forma di poker con la maggiore componente ricreativa, riconosciuta come un gioco di abilità e la liquidità è necessaria per creare un pool di utenti sufficiente.

I concessionari di LOGiCO ritengono inoltre che il giudizio dei regolatori sulla possibilità di lanciare la liquidità internazionale senza rischi per i giocatori sia totalmente corretta. Tuttavia, se si vogliono esercitare ulteriori misure di cautela, il legislatore italiano dovrebbe valutare l’opportunità di introdurla prima con il poker a torneo e poi estenderla al poker cash dopo aver verificato i risultati e le eventuali criticità riscontrate.

Il possibile effetto della liquidità condivisa

I concessionari, hanno ribadito ai dati ufficiali del regolatore italiano, secondo i quali nel 2016 il poker online ha rappresentato lo 0,72% della spesa complessiva nel settore del gioco d’azzardo in Italia. Per essere precisi si stratta di 138 milioni su un totale di 19,07 miliardi di euro. Secondo gli operatori, il poker online, che è in calo costante dal 2011, rimarrà una parte marginale della spesa anche dopo l’introduzione della liquidità condivisa.

Il progetto ‘non creerà un nuovo boom del poker’, bensì sarà solo uno strumento che servirà per evitare che le liquidità dei suddetti paesi scendano sotto la soglia critica sotto la quale gli operatori non saranno più competitivi.

La tutela dei giocatori e la sicurezza

Per quanto riguarda le possibili frodi, gli operatori credono che la liquidità condivisa non comporterà alcun rischio, ma aumenterà le tutele per i giocatori. I concessionari basandosi su certe statistiche ritengono che più grande sia la rete controllata, più sia possibile identificare velocemente i giocatori che cercano di frodare gli altri. Inoltre, gli operatori internazionali spesso sono concessionari in diversi paesi e le loro licenze sono soggette a verifiche quindi hanno ogni interesse a espellere tali giocatori.

Non esistono neanche i pericoli per il riciclaggio, in quanto la tutela della compliance antiriciclaggio è un principale requisito necessario per l’ottenimento della concessione di gioco in Italia e lo stesso vale anche per i restanti paesi che fanno parte al progetto della liquidità condivisa. Per di più, gli operatori utilizzano team di esperti e le più avanzate tecnologie per poter garantire la sicurezza, tra cui processi Know Your Ccustomer e analisi dei flussi finanziari.

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