Ieri, 25 ottobre, si è conclusa la camera di consiglio al Tar lazio, nella quale la società di gioco Global Starnet ha chiesto l’annullamento della nota dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli del 29 settembre, con cui l’autorità ha consentito all’azienda di svolgere le sue attività, ma senza la possibilità di ottenere certificazioni VLT e di presentare nuova istanze relative ai sistemi di gioco e ai nulla osta per le slot machine.
La camera è stata originariamente fissata per l’8 novembre, tuttavia è stata anticipata a mercoledì dopo che la scorsa settimana Tar Lazio ha respinto la richiesta di decreto presidenziale inaudita altera parte da parte dei legali di Global Starnet.
Il caso della decadenza della concessione della società, risale allo scorso dicembre quando a seguito dell’operazione Rouge e Noir, il suo socio Francesco Corallo è stato arrestato a Saint Maarten con l’accusa di aver gestito un’organizzazione criminale specializzata nel riciclaggio. Invece di versare PREU sui redditi da gioco, alla Global Starnet è stato contestato di aver trasferito oltre 200 milioni di euro a società offshore.
A marzo ADM ha avviato una procedura di decadenza della concessione della società. I legali di Global Starnet a sua volta hanno fatto ricorso a diverse istituzioni, tra cui Tar Lazio e Consiglio di Stato. Quest’ultimo ha sollecitato il tribunale a fissare un’udienza per trattare la questione.
Le conseguenze dalla decisione di ADM sull’attività di Global Starnet
Con la sua nota del 29 settembre ADM ha disposto che a decorrere dal 1° ottobre la società avrebbe potuto gestire la propria rete telematica finché il tribunale amministrativo si pronunciasse, tuttavia non sarebbero state accolte le richieste di certificazione VLT, così come istanze di verifica degli apparecchi e dei sistemi di gioco e non sarebbe stato consentito il rilascio di nulla osta per le AWP. Inoltre è stato deciso di congelare le somme dovute alla società come deposito cauzionale ottenute nel corso dell’anno precedente.
Il Tar Lazio ha respinto il ricorso inaudita altera parte presentato dai legali di Global Starnet e ha rinviato il caso alla camera del consiglio, che si è tenta ieri.
Secondo la società, le disposizioni di ADM causano danno all’attività, con un ulteriore aggravamento, dovuto al blocco del deposito cauzionale pari a 13 milioni di euro. Secondo i legali, poiché la decadenza è ancora pendete, è legittimo impedire alla crescita dell’azienda, tuttavia occorre prendere una misura ‘a zero impatto’.
E l’impatto negativo sulle attività in questo caso è inevitabile. La mancata possibilità di fare istanze per il rilascio di nulla osta per le AWP potrebbe impedire alla sostituzione delle slot dannegiate o non funzionanti. A seguito della nota di ADM, sono anche in sospeso 132 nuove aperture di sale VLT.
Secondo quanto apprendiamo da Agipronews, il Collegio ha proposto di fissare per il 21 febbraio la discussione sulla decadenza, però i rappresentanti di Global Starnet hanno rifiutato la fissazione e hanno insistito sull’accettazione della sospensiva. Nelle ultime ore, è stato reso noto da AGIMEG, che Tar Lazio ha fissato l’udienza per il 24 gennaio, ma senza accettare la sospensiva.