Verso la fine di giugno 2017, abbiamo riportato che Tar Lazio aveva confermato la decadenza della concessione di Global Starnet, respingendo la richiesta della società per il riconoscimento dei suoi diritti. A questo proposito, l’azienda ha deciso di fare ricorso al Consiglio di Stato. Negli ultimi giorni è stato annunciato che il suo appello è stato accolto dall’organo statale, che ha ordinato al Tar Lazio la sollecita fissazione di un’udienza per la celere trattazione della causa.
L’argomento della decadenza della licenza di Global Starnet è stato discusso da diversi mesi dopo che a fine marzo, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha comunicato di aver avviato una procedura a questo proposito. Qui di seguito cerchiamo di analizzare i momenti chiave di questa storia.
La decisione della decadenza della concessione
ADM ha fatto riferimento a una normativa, ai sensi della quale non è autorizzata la partecipazione a gare a evidenza pubblica o al rinnovo di licenze di gioco d’azzardo a soggetti, i titolari dei quali sono condannati o imputati per delitti previsti da un decreto del 10 marzo 2000. La procedura è stata avviata nel 2016, quando il 13 dicembre, il socio di Global Starnet Francesco Corallo è stato arrestato dalla polizia olandese di Saint Marteen nel corso dell’operazione Rouge e Noir.
Il capo della società è stato accusato di aver guidato un’associazione specializzata nel riciclaggio di denaro e di aver ricavato grandi somme dal mancato versamento di PREU sulle entrate dalle slot machine. L’arresto è arrivato dopo un’indagine approfondita di Scico della Guardia di Finanza, secondo la quale il dirigente aveva costruito un impero in base a una rete di socieà off-shore grazie alle slot.
L’operazione dell’arresto è stata coordinata dalla Procura di Roma che accusa Corallo di riciclaggio dei proventi illeciti sistematico. Secondo le stime, i guadagni delle attività illegali ammontano a 200 milioni di euro di tasse da macchine da gioco sottratti al fisco.
La risposta di Global Starnet
Global Starnet, che è titolare di una licenza regolare ottenuta in gara dall’AAMS nel 2004 ha diffuso una nota, in risposta all’annuncio del regolatore, in cui ha detto che avrebbe fatto ricorso a tutte le istituzioni competenti per richiedere il riconoscimento dei propri diritti.
Secondo l’azienda, durante la procedura del bando, la società aveva soddisfatto tutti i requisiti, tra cui anche gli accertamenti antimafia dei soci. Per di più, Nel 2011 l’ADM ha deciso di avviare una procedura di decadenza della concessione, che però è stata poi resipinta dal Consiglio di Stato che ha riconosciuto l’efficaccia della licenza della società.
Inoltre, Global Starnet ha evidenziato nella sua nota il fatto che 300 dipendenti rischiano di perdere il lavoro – 170 a diretta dipendenza e 90-100 che operano nell’indotto. Proprio a questo proposito, in aprile i sindacati hanno inviato una lettera al Prefetto di Roma, all’ADM e all’ANAC, chiedendo risposte sul futuro della società. I rappresentanti dei lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione e hanno chiesto un incontro per chiedere ulteriori informazioni in merito. Successivamente, sono state avviate proteste dei lavoratori a Saint Martain e a Roma
L’azienda ha annunciato che le sue attività non sarebbero state interrotte e che avrebbe continuato a operare entro la scadenza della sua attuale concessione a fine settembre per garantire la continuità della raccolta.
*fotto tratta da UILTuCS Roma e Lazio
Il parere delle istituzioni competenti
Come menzionato sopra, Global Starnet ha fatto ricorso alle istituzioni competenti e a giugno, Tar Lazio ha respinto la sospensiva della decadenza. Secondo i giudici, non c’è stato nessun pregiudizio grave e immediato derivante dal procedimento che si basa sulla prevedibilità di un periodo di gestione transitoria che precede la decadenza.
Secondo la Corte Costituzionale, gli interessi pubblici sono stati violati e potrebbero essere richiesti interventi regolamentari che incideranno in modo negativo sulle ‘posizioni consolidate con l’unico limite della proporzionalità dell’incisione rispetto agli obiettivi di interesse pubblico perseguiti’.
Intanto, la Corte d’Appello di Saint Martin ha approvato l’estradizione di Francesco Corallo. Il tribunale ha respinto la sua richiesta di scarcerazione. ‘Il re delle slot’ ha fatto un apello relativo all’estradizione alla Corte Suprema, ma lo ha successivamente ritirato. In agosto, dopo nove mesi di arresto, Corallo è stato estradato in Italia.
Dopo la conferma della decadenza, Global Starnet ha deciso di fare un nuovo ricorso al Consiglio di Stato. La società ha chiesto la sospensione ai sensi dell’articolo 55, paragrafo 10, vale a dire per l’esistenza di una situazione di estrema gravità e urgenza. L’organo di rilievo costituzionale italiano, ha accolto l’appello ‘ai soli fini della sollecita trattazione della causa’ e ha ordinato che l’ordinanza sia trasmessa a Tar Lazio per ‘la sollecita fissazione dell’udienza di merito’.
Un altro fatto interessante è che, la società non sembra di essere preoccupata per il fatto che potrebbe perdere la propria concessione. Al contrario, a quanto pare sta progettando il suo futuro sviluppo. Mentre la situazione della società non è ancora chiara, venerdì su Gioconews è apparso un comunicato stampa in cui Diego Mendez, responsabile Business unit Gaming Machines di Global Starnet, ha annunciato il lancio di VLT di Euro Games Technology che saranno disponibili dal 27 settembre in 10 sale.
Secondo il dirigente, questo è il primo caso negli ultimi 5 anni in cui sono introdotti nuovi titoli VLT a questa parte e per la prima volta nel mercato italiano entra uno sviluppatore di livello globale, come EGT.