Che cosa mostrano i numeri relativi al settore del poker online negli ultimi anni?

Eventi e Resoconti

Negli ultimi mesi si parla sempre di più della liquidità condivisa del poker online tra Francia, Spagna, Portogallo e Italia, sopratutto dopo che il primo accordo è stato siglato il 6 luglio a Roma. Per molti, questo è l’unico modo per salvare il settore del poker in queste quattro giurisdizioni con mercato limitato.

La crisi del poker online

In effetti, negli ultimi anni il poker online nei suddetti paesi europei ha subito una continua flessione. Secondo gli analisti del settore la tendenza negativa è dovuta sopratutto alle rigide regolamentazioni, agli alti livelli delle tassazioni e del rake.

Per ‘scappare’ dalle summenzionate problematiche, molti giocatori sono usciti fuori dai confini dei propri paesi, recandosi a diverse giurisdizioni, dove potrebbero giocare liberamente sulle piattaforme .com dei principali operatori di poker, in cui hanno la possibilità di sfidare i poker pro di tutto il mondo e di vincere milioni di dollari.

Oltre alle maggiori possibilità di vincere grandi premi, i players sono attirati dalle aliquote minori sulle vincite. Inoltre, molti giocatori ritengono che non sia possibile sviluppare le proprie capacità giocando solo contro gli avversari dello stesse paese e che per diventare un pro, devi testare le tue abilità anche sulla scena internazionale.

Da non dimenticare il fatto che molti giocatori si sono orientati verso altre soluzioni di giochi d’azzardo. Negli ultimi anni il settore del casinò è cresciuto notevolmente e questa tendenza si afferma sempre di più. Da una parte ciò è dovuto al fatto che un numero di principali casinò online è entrato nel mercato del gioco italiano e dall’altra parte, queste case da gioco online tendono a migliorare costantemente la propria offerta, introducendo sempre più novità. Non va dimenticato anche lo sviluppo del mobile.

Per poter resistere alla concorrenza crescente, gli operatori stessi tendono a diversificare sempre di più la propria offerta di gioco, proponendo altri tipi di divertimento per i suoi clienti di gioco d’azzardo.

Nel presente articolo vorremo fare un quadro del mercato del poker online in Italia negli ultimi anni in base ai dati sulla spesa effettiva dei giocatori e confermare le suddette affermazioni con numeri.

La legalizzazione del poker online in Italia

Chi conosce bene la storia del poker online del nostro paese sa che nel 2007 con un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze è stato legalizzato il poker online in Italia. All’inizio sono stati consentiti solo i tornei e il mercato è stato piuttosto scarso per quanto riguarda la varietà degli operatori e le tipologie di gioco offerte. Nel 2011, con un altro decreto il Ministero ha dato il via libera al lancio di giochi a distanza in forma diversa da torneo, compresi i cash games e i giochi di casinò.

La legalizzazione del poker in modalità cash è stata vista come un raggio di luce per il settore in declino e sempre più operatori di gioco online hanno richiesto licenze di gioco a distanza da parte dell’ AAMS. Tuttavia, le aspettative di rilancio non si sono pienamente giustificate. Qui di seguito analizziamo i dati del settore del poker a torneo e del poker cash negli ultimi 5 anni.

I numeri negli ultimi 5 anni

2012

Nel 2012 la spesa complessiva nel settore dei giochi online è stata pari a circa 750 milioni di euro, in aumento del 2% su base annua. La spesa del poker in modalità torneo è stata paria 151 milioni di euro, con una media mensile di 11 milioni. Questo dato ha rappresentato un calo del 37,6% rispetto all’anno precedente e una simile flessione è stata osservata in altre giurisdizioni europee.

Il poker cash, ha generato una spesa di 209 milioni di euro, in aumento del 63,6% rispetto al 2001. Senza dubbio, il grande percentuale della crescita è dovuto in gran parte al fatto che il poker cash è stato lanciato a luglio, quindi il risultato non è sufficiente per delineare un trend.

2013

I dati dell’Osservatorio del Gioco Online del Politecnico di Milano per il 2013 hanno evidenziato il calo nel settore del poker in termini di spesa. Durante il periodo in esame i giocatori italiani hanno generato una spesa di 725 milioni di euro, in calo del 3% rispetto al 2012. La spesa complessiva per il poker online ha toccato 222 milioni di euro, in flessione del 36%. Questa flessione è stata attribuita allo sviluppo del segmento del casinò online.

La spesa dei giocatori nel segmento del poker a torneo ha raggiunto 85 milioni di euro, in calo del 39% su base annua, mentre il poker cash ha registrato una spesa di 136 milioni di euro, con il 35% in meno rispetto al 2012.

2014

Ancora più evidente è stato il calo nella relazione dell’Osservatorio sul Gioco Online del Politecnico di Milano per il 2014. Durante il perido in esame, il settore del gioco online ha generato una spesa di 728 milioni di euro – un dato piuttosto stable rispetto all’anno precedente. La spesa complessiva per il poker online si è attestata a 178 milioni di euro, in calo del 20% su base annua.

La spesa dei giocatori di poker in modalità torneo è stata pari a 70 milioni di euro, in diminuzione del 18% su base annua. Il segmento del poker cash ha generato una spesa di 108 milioni di euro, in calo del 21% rispetto al 2013.

2015

L’analisi dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano per il 2015 ha mostrato che la spesa dei giocatori online ha raggiunto 821 milioni di euro, in crescita del 13% su base annua, di cui i casinò games hanno generato 328 milioni di euro, cioè il 40% del totale.

La spesa per il poker ha toccato 146 milioni di euro, meno 18% rispetto all’anno precedente. Il poker cash ha mostrato una flessione del 22,3%, mentre il calo del poker a torneo è stato pari all’11%.

2016

Secondo quanto riferito in una ricerca per il 2016-2017 dell’Osservatorio Gioco Online del Politecnico di Milano, lo scorso anno il mercato del gioco online è cresciuto del 24% registrando una spesa di 1,018 miliardi di euro. Il settore dei casinò games ha continuato a registrare un aumento del 35% con una spesa di 439 milioni di euro, rappresentato il 43% del dato complessivo.

É continuato il trend negativo nel settore del poker che ha registrato una spesa complessiva di 132 milioni di euro, cioè il 13% del mercato, in calo del 5% rispetto al 2015. La spesa nel settore del poker a torneo ha raggiunto 61 milioni di euro, segnando una flessione del 2%. La spesa del poker cash è stata pari al 71 milioni, in calo del 15% su base annua.

2017*

Gennaio – Il settore del poker e degli altri giochi ha torneo ha generato una spesa di oltre 9 milioni di euro, in crescita di oltre il 23% rispetto allo stesso mese del 2016. Il poker cash ha registrato una spesa di 7,5 milioni di euro, in calo del 2% su base annua.

Febbraio – Il poker a torneo ha registrato una spesa di 7,3 milioni di euro, in calo del 16,5% rispetto allo scorso mese. La spesa dei giocatori per il poker cash è diminuita dell’11% rispetto a gennaio 2017.

Marzo – La spesa effettiva degli utenti di poker a torneo è stata pari a 7,4 milioni di euro, in crescita del 15,4% su base annua. Il poker cash ha generato una spesa di 6,1 milioni di euro, in flessione del 5,4% su base annua.

Aprile – La spesa dei giocatori di poker a torneo è stata pari a 6,6 milioni di euro, in aumento rispetto ai 6 milioni registrato nello stesso periodo del 2016. Il poker a modalità cash ha registrato una spesa di 5,6 milioni di euro, in calo del 5,7% su base annua.

Maggio – Il poker a torneo ha registrato una spesa di 6,9 milioni di euro, con un lieve aumento rispetto ai 6,6 milioni di euro registrati nel mese di aprile. La spesa dei giocatori di poker cash ha toccato 5,4 milioni di euro, in flessione rispetto al mese di aprile.

Giugno – La spesa nel segmento del poker a torneo è stata pari a 6 milioni di euro, in crescita del 17,5% su base annua. La spesa nel settore del poker cash ha raggiunto circa 5 milioni di euro, in calo del 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Luglio – La spesa per il poker a torneo ha raggiunto 5,9 milioni di euro, in aumento del 23% su base annua. Il poker cash ha subito un calo del 1,9% generando una spesa di 5,1 milioni di euro.

*I dati mensili sono tratti dagli articoli pubblicati da AGIMEG

Che cosa mostrano i numeri?

In primo luogo, possiamo concludere che nel corso degli anni, il poker ha subito una contrazione, mentre i casino games hanno acquisito una quota di mercato sempre più grande. Quindi viene confermata l’affermazione che i giochi da casinò sono diventati sempre più popolari e ciò a sua volta evidenzia il cambio degli interessi dei giocatori.

In secondo luogo, possiamo concludere che la legalizzazione del poker cash non ha avuto un effetto tanto positivo sul settore dei giochi, quanto ci si sperava e questo tipo di giochi generano una spesa sempre inferiore.

Nel corso del 2017, continua la tendenza al ribasso nel settore del poker – sia per quanto riguarda per quanto riguarda il poker a torneo, che nel settore del poker cash.

I trend in Francia, Portogallo e Spagna

Secondo la relazione dell’ente regolatore della Francia, l’Autorité de régulation des jeux en ligne (ARJEL), nel corso triemstre chiuso al 30 giugno 2017, il settore del poker online ha registrato un fatturato di 57 milioni di euro, in aumento del 3% rispetto i 55 milioni registrati nel 2016. Il fatturato del poker a torneo ha raggiunto 34,6 milioni, in crescita del 6% su base annua. Le tasse d’iscrizione nei tornei hanno raggiunto 460 milioni di euro, il 2% in più rispetto allo scorso anno.

Nel secondo trimestre dell’anno il fatturato del poker cash in Francia è diminuito dell’1% a 22 milioni di euro. La raccolta ha raggiunto 850 milioni di euro, in calo dello 0,4% rispetto ai 853 milioni registrati lo scorso anno.

Anche la controparte portoghese di ARJEL, cioè Serviço de Regulação e Inspeção de Jogos (SRIJ), ha recentemente pubblicato informazioni sulla performance del mercato del gioco online nel secondo trimestre del 2017. Il fatturato del mercato ha totalizzato 25,4 milioni di euro. Il poker online ha generato il 32,6% di questa cifra. Il poker a torneo ha rappresentato il 8,7% del dato complessivo, mentre i cash games – il 23,9%.

Per essere più precisi, il poker ha torneo ha generato 0,99 milioni di euro, in calo di 1,3 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi dell’anno. Il poker cash ha totalizzato 2,7 milioni di euro, in calo rispetto ai 3,3 milioni registrati nel trimestre precedente.

Secondo i dati riportati dal regolatore spagnolo la Dirección General de Ordenación del Juego (DGOJ), le entrate lorde da gioco in Spagna nel secondo trimestre del 2017 hanno raggiunto 121,28 milioni di euro, in flessione del 4,51% su base annua.

Le giocate nel segmento del poker hanno ammontato a 383,25 milioni di euro. La raccolta del segmento del poker a torneo è stata pari a 145,42 milioni di euro, in aumento del 16,48% su base annua. Il poker cash ha registrato una raccolta di 237,83 milioni di euro, in calo del 5,45% rispetto allo stesso periodo del 2016.

Conclusioni

Ovviamente, il poker e sopratutto il poker cash onine è in una fase di coninuo declino. La questione è se la liquidità condivisa tra questi 4 paesi europei sarà in grado di affrontare questa tendenza negativa. Se l’interesse per il poker cade quale sarà il modo migliore per risolvere il problema? Offrire lo stesso tipo di giochi, ma con più giocatori forse sarà uno dei modi, ma potrebbe non essere sufficiente.

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