Negli ultimi anni diminuisce la popolarità del poker online regolamentato in Italia

Eventi e Resoconti

Prima della regolamentazione del mercato, gli appassionati di poker potevano giocare liberamente su qualsiasi sito. Con lo sviluppo delle tecnologie e dei siti di gioco d’azzardo negli ultimi decenni, il poker è diventato sempre più popolare online. Sempre più giocatori italiani hanno speso grande somme di denaro, giocando in piattaforme straniere. In tal modo, grandi flussi finanziari sono usciti dal paese senza essere sottoposti a tassazione.

La situazione richiedeva l’intervento dello stato che doveva regolare il mercato e imporre una tassa sulle entrate dal poker. Di conseguenza, è stato proibito agli operatori di gioco d’azzardo europei di offrire i loro servizi online in Italia e più di 600 siti web sono stati bloccati.

La Commissione Europea ha cominciato una procedura di infrazione contro il paese a causa della normativa italiana che violava una direttiva relativa alla fornitura di informazioni nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche.

Nel settembre del 2007 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato un decreto con il quale ha legalizzato il gioco di poker online e altri giochi di abilità con vincite in denaro in Italia. Certamente, tutti erano soggetti a regolamentazione.

Per quanto riguarda il gioco d’azzardo, la legge italiana fa una netta distinzione tra i giochi di abilità e quelli in base della fortuna. Visto che l’esito di un gioco di poker dipende dalle proprie abilità di chi giocare, è considerato proprio uno skill game. Questo tipo di giochi sono stati considerati più ammissibili dalle autorità locali specialmente quando si tratta dei giochi d’azzardo.

L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), attualmente denominata L´Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è l’autorità di regolamentazione del paese che rilascia le licenze e regola le questioni del mercato italiano di gioco d’azzardo.

Dopo la legalizzazione del poker online, all’inizio erano consentiti solo i tornei ed erano vietati i tavoli cash. Per di più, gli operatori erano costretti a creare piattaforme dedicate che consentivano l’accesso solo dei giocatori residenti in Italia ai loro tavoli. Tra i primi a lanciare tali piattaforme sono stati PokerStars e partypoker.

La regolamentazione ha imposto molte limitazioni sia agli operatori che ai giocatori italiani. Tra le altre cose, gli appassionati di poker non erano consentiti di giocare in tornei internazionali in cui potevano acquisire una certa esperienza e sviluppare le proprie abilità di poker a livello globale. I tornei sulle piattaforme italiane attiravano più giocatori ricreativi che professionisti. Per di più, i tornei in cui partecipavano i giocatori internazionali avevano i montepremi molto più grandi di quelli italiani, dato il maggior numero di iscrizioni. Dall’altra parte, i residenti del’Italia non avevano il diritto di giocare su tavoli cash e sfruttare i vantaggi di questo tipo di giochi.

Senza dubbio, la situazione creava disaggi sia per i giocatori di poker, che per gli operatori nel paese e nel mese di gennaio del 2011 il Ministero dell’Economia e delle finanze ha pubblicato un altro decreto che consentiva i giochi a distanza in forma diversa dal torneo, quale i cash games, nonché i ‘giochi di sorte a quota fissa’, ossia i giochi di casinò. Gli stessi sono stati introdotti nel mese di luglio. Lo stesso hanno più operatori hanno ottenuto licenza dall’AAMS.

Si arriva alla questione se tutti questi cambiamenti hanno avuto un impatto positivo o negativo sul settore del poker online in Italia.

2011

AAMS ha pubblicato i risultati finanziari relativi ai giochi a distanza dopo l’introduzione delle novità nel settore. I ricavi di cash games da luglio alla fine dell’anno sono stati pari a 4,5 miliardi di euro, di cui 25 milioni di euro di imposte. È stato osservato però, che dopo il boom all’inizio del periodo, alla fine dell’anno è stato registrato un calo delle entrate. Nel mese di agosto le entrate dai tavoli cash hanno ammontato a 900 milioni di euro, mentre in dicembre 730 milioni.

I cash games sono stati più redditizi rispetto ai tornei di poker che nel 2011 hanno generato 2,1 miliardi di euro. Questo risultato ha dimostrato un calo del 30% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, i tavoli Sit&Go hanno segnato un trend positivo che ha contribuito al risultato complessivo dei tornei.

2012

Il regolatore di gioco d’azzardo italiano ha fornito i dati in merito alla spesa complessiva del poker online e dei giochi di casinò nel 2012. Secondo quanto riportato, il poker a torneo ha generato poco più di 151,23 milioni di euro di spesa che è del 29% di tutte le spese su giochi a distanza, pari a quasi 750 milioni di euro. I tavoli cash hanno generato una spesa di 209,39 milioni di euro che è del 30% del dato complessivo e hanno contribuito all’aumento dell’1,9% del totale delle spese su giochi online nel 2012.

È stata osservata una notevole flessione delle entrate dei tornei di poker online che sono diminuite del 37,6% rispetto all’anno precedente.

Nel mese di ottobre dello stesso anno, AAMS ha pubblicato i dati che hanno mostrato un calo significativo dei ricavi di poker online. Secondo quanto riportato, da 41 milioni di euro nel mese di gennaio, le entrate da gioco erano diminuite a poco più di 23 milioni di euro, registrando un calo del 43%.

I ricavi dei tornei hanno subito una flessione di quasi il 75% da gennaio. A partire da agosto 2012 le entrate dei tornei sono state sempre in calo e hanno ammontato 9,1 milioni di euro. Il fatturato dei cash games è sceso del 41% dopo la loro introduzione.

2013

Il regolatore italiano ha rilasciato i dati allarmanti per il primo trimestre dell’anno. I cash games hanno subito un calo del 34,6% registrando le entrate di 43,1 milioni di euro per il periodo in esame. Lo stesso percentuale di declino è stato osservato per quanto riguarda le entrate dei tornei di poker che hanno generato 28,7 milioni di euro per il primo trimestre dell’anno.

La flessione è stata attribuita al fatto che la spesa sui giochi online era in decremento in Italia e la popolarità di questo tipo di giochi era diminuita anche in Europa.

2014 & 2015

Secondo la relazione annuale di AAMS rilasciata nel mese di ottobre del 2015, il poker online era in continua perdita. Nel mese di settembre le entrate dai tornei erano diminuite del 19% rispetto allo stesso mese del 2014 da 72,5 milioni di euro a 58,7 milioni di euro.

Settembre ha segnato una flessione delle puntate sui tavoli cash del 27% che da 330 milioni di euro nel 2014 sono diminuite a 242,2 milioni di euro nel settembre del 2015.

Secondo i dati pubblicati dall’agenzia giornalistica AGIMEG, il mercato del poker italiano ha registrato un calo del profitto del 4,2% a 71,3 milioni di euro su 727 milioni di euro di entrate.

Al contrario del settore di poker, nel 2015 il regolatore italiano ha riportato un aumento del 31% su base annua dei giochi di casinò. Il mercato del casinò ha generato 327,5 milioni di profitto e le entrate di 9,4 miliardi di euro.

2016

L’agenzia giornalistica AGIMEG ha riportato che nel primo semestre dell’anno i tornei di poker online hanno generato un fatturato di 36,8 milioni di euro, in flessione del 3,3% rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre i giochi di casinò hanno generato 208,8 milioni di euro di entrate nette, che è in aumento del 36% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente.

Il trend negativo ha continuato nel mese di luglio, quando 4,8 milioni di euro sono stati spesi in tornei di poker online, in calo del 3,8% e 5 milioni di euro su cash games.

Per i primi sette mesi dell’anno è stata registrato la spesa complessiva di 41,7 milioni di euro che è in diminuzione del 12,5% rispetto ai primi sette mesi del 2015. Altri 43 milioni di euro sono stati spesi su cash games per il periodo in esame, in calo del 15%.

Nel mese di settembre, secondo i dati forniti da AGIMEG la raccolta dei cash games è stata pari a 218,4 milioni di euro, registrando la spesa di 5,8 milioni di euro, segnando una flessione del 10% su base annua. I tornei di poker online hanno superato per la prima volta i cash games con la spesa di 8,4 milioni di euro.

Ieri l’agenzia giornalistica ha pubblicato i risultati delle poker room italiane per il mese di ottobre. La tendenza negativa si è affermata sempre di più. Per quanto riguarda i tavoli cash è stata generata la spesa di 5,8 milioni di euro, in calo del 15%. La spesa nei tornei è diminuita a 5,5 milioni di euro, in flessione dell’11%.

In conclusione, come mostrano i dati riportati negli ultimi anni, dopo la regolamentazione l’interesse verso le opzioni di poker online diminuisce. Il trend negativo è osservato soprattutto per quanto riguarda i tornei, che erano colpiti di più dalla flessione e anche nei cash games.

Il calo potrebbe essere attribuito da una parte all’introduzione di altre opzioni regolamentate di gioco d’azzardo nel paese, quale i giochi di casinò e le scommesse sportive che attirano l’attenzione della maggior parte dei clienti di gioco. Il mercato delle scommesse e del casinò online è in costante sviluppo sia a livello nazionale che globale e gli operatori si focalizzano sempre di più sulla loro crescita in questo segmento.

Dall’altra parte, alla diminuzione contribuisce anche la severa regolamentazione nel paese. I tornei di poker diventano meno attraenti con i loro montepremi più bassi e con il grande numero di giocatori ricreativi. Molti professionisti di poker italiani hanno abbandonato la patria in cerca di opzioni di gioco più favorevoli sia per quanto riguarda le imposte sulle vincite che per acquisire esperienza e migliorare le proprie abilità di poker a livello internazionale.

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