Le scommesse sul calcio portano 140,4 milioni di euro di gettito fiscale nel 2015

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La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha presentato ieri presso l’Auletta dei Gruppi della Camera dei Deputati, un report innovativo contenente diversi dati e indicatori economici nonché un’analisi approfondita sul calcio professionistico e dilettantistico. Tale ricerca è considerata opportuna in quanto questo sport, che per gli italiani è più che una passione, diventa sempre più globale e con questo cresce la sua importanza economica sia a livello nazionale che internazionale.

Le tendenze globali devono essere monitorati attentamente per poter rendere lo sport locale abbastanza competitivo. Per sostenere lo sviluppo a livello locale, FIGC ritiene opportuno osservare tutte le innovazioni e le dinamiche in questo settore. Con il presente report, la federazione spera di delineare un profilo globale del calcio grazie al quale lo sport più amato dagli italiani potrebbe essere rafforzato a livello internazionale.

Nel 2015 il gettito erariale derivante dalle scommesse è stato pari a 140,4 milioni di euro, rispetto a 128,7 milioni di euro registrati nel 2014. La raccolta di scommesse sulla Serie A è stata pari a 797,48 milioni di euro che è che rappresenta il 19,65% di tutte le puntate, contribuendo con 27,5 milioni di gettito erariale. É seguita dalla Serie B con una raccolta di 305,42 milioni di euro, da cui 10,52 milioni di euro di contributo fiscale. Poco più di 260 milioni di euro sono stati puntati sulla UEFA Champions League che ha generato 8,99 milioni di euro di gettito erariale. La Premier League inglese, la Liga spagnola e la UEFA Europa League hanno registrato rispettivamente 190,18 milioni, 188,73 milioni e 186,96 milioni di euro di raccolta di scommesse.

Sono stati analizzati anche i risultati fiscali per il 2013, quando sono stati registrati 125,5 milioni di euro di proventi da scommesse su calcio. Nello stesso anno i ricavi complessivi hanno ammontato a 1,020 miliardi di euro, che rappresenta una tendenza di declino, che risale dal 2011 ed è attribuita al calo delle entrate dalle scommesse nel 2013.

In aggiunta, nel report sono presentati anche i dati sulla raccolta di scommesse a livello globale per la stagione 2014/2015. La maggior parte delle puntate sono state effettuate sulla Premier League inglese che ha generato 67 miliardi di euro di scommesse, seguita dalla Liga spagnola con 40 miliardi di euro. La Serie A ha generato 20 miliardi di euro di scommesse. La Bundesliga tedesca ha registrato 13 miliardi di euro e la Ligue 1 francese 9 miliardi di euro di scommesse sportive.

Tra le altre statistiche, nel report si leggono informazioni sul Conto Economico del calcio professionistico per la stagione 2014/2015. Dopo tre stagioni di crescita consecutive, è stato osservato un calo del 3,7% della produzione a livello aggregato. Nella stagione 2014/2015 sono stati prodotti 2,727 miliardi di euro rispetto ai 2,625 miliardi di euro della stagione precedente. Allo stesso tempo, i costi totali sono cresciuti del 2,8% che per il periodo in esame hanno ammontato a 3,078 miliardi di euro.

L’EBITDA aggregato ha subito una flessione del quasi 50% ed è diminuito da 370 milioni di euro a 176,4 milioni di euro. È sempre negativa la tendenza per quanto riguarda il risultato netto aggregato. Nella stagione precedente è stata registrata una perdita netta di 316,9 milioni di euro che è aumentata a 535,9 milioni di euro nella stagione 2014/2015.

La Serie A ha contribuito al deficit complessivo registrando un passivo di 379,2 milioni di euro in calo del 104,4% rispetto alla stagione precedente. La Serie B ha registrato un risultato negativo di 90,8 milioni di euro attuali, con un aumento del 22% rispetto alla scorsa stagione e la Lega Pro ha segnato un risultato negativo di 65,8 milioni di euro.

Sono cresciuti le entrate da diritti televisivi che hanno maggior impatto sulle entrate. Per la stagione 2014/2015 hanno rappresentato una quota del 42%. Sono in diminuzione del 28% invece le entrate dai diritti sui calciatori. I proventi dagli sponsor e dalle attività commerciali sono aumentate del 9,3% e hanno raggiunto 409,1 milioni di euro.

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