Ieri presso la Sala degli Atti Parlamentari della Biblioteca Spadolini a Roma, l’Associazione Concessionari Apparecchi da Intrattenimento ha presentato il Libro Bianco dei Giochi Pubblici. Nella presentazione sono stati trattati gli argomenti sul mercato del gioco d’azzardo, il gioco illegale, il gioco patologico e la protezione dei minori. Acadi ha illustrato la propria visione sul modello di gestione del gioco lecito al fine di fornire soluzioni per soddisfare gli interessi pubblici e quelli degli operatori di gioco.
L’associazione è stata fondata nel 2016 e svolge attività nell’ambito della gestione di vari apparecchi da intrattenimento in rete quale le slot machine e videolottery. Alcuni dei suoi membri sono Cogetech S.p.A, Intralot Gaming Machines S.p.A, Gaming Machines S.p.A., Codere Network S.p.A e altri. Il suo obbiettivo principale è di fornire varie strategie per lo sviluppo del settore in un modo da conservare la legalità, tutelare i consumatori e implementare le innovazioni tecnologici nonché promuovere il gioco responsabile.
L’evento è stato moderato dal giornalista economico Federico De Rosa e ne hanno preso parte il presidente dell’Acadi. Guglielmo Angelozzi, il sottosegretario Pierpaolo Baretta, il senatore Franco Mirabelli, il generale della GdF Stefano Screpanti, prof. Paolo Crepet nonché il vicedirettore dell’ADM Alessandro Aronica.
Secondo i dati riportati nel paese operano circa 150.000 imprese del settore dei giochi d’azzardo, che contribuiscono con un tasso annuo in crescita da 61.4 miliardi nel 2010 a 87.7 miliardi nel 2015 con una media annua degli introiti di tasse di 8.8 miliardi.
Secondo il rapporto, ci sono circa 130.000 persone sofferenti dal gioco patologico e 570.00 in situazioni di problematicità il ciò significa che la maggior parte degli adulti, il 98.6%, non sono affetti o a rischio dal gioco patologico e che l’impatto sociale è minore di quello legato ad altre dipendenze quale l’abuso di alcool e il tabagismo.
Per quanto riguarda il gioco illecito nel 2015 ne sono raccolti 25 miliardi, 23.1 di cui da sale da gioco terrestre e 1.8 miliardi online. L’offerta illegale di giochi d’azzardo è presente soprattutto nei punti di vendita senza una concessione e sui siti web che cercano di evitare le misure preventive della legge. Al momento sono bloccati circa 5.600 siti di gioco illegali.
Commentando sul problema, il sottosegretario Pierpaolo Baretta ha detto che è necessario creare punti di vendita certificati ‘che possano non sottostare ai vincoli locali’. Baretta ha espresso l’idea di un numero massimo di apparecchi da gioco AWP. che secondo lui non deve superare 256.000 apparecchi.
Guglielmo Angelozzi, il presidente dell’Acadi. ha fatto alcune proposte in merito, secondo le quali ci devono essere limitazioni sulle distanze e sugli orari. Secondo Angelozzi la presenza di macchine da gioco potrebbe indurre al consumo. In questo merito propone altre misure preventive – la riduzione del numero delle macchine nei bar e nelle tabaccherie nonché il divieto di installare apparecchi da intrattenimento nei circoli privati, nei piccoli locali, edicole e ristoranti.
Il Senatore Franco Mirabelli ha messo in evidenza un’altra prospettiva, secondo la quale la riduzione della domanda e dell’offerta di gioco non sarebbe possibile senza tener conto di due aspetti importanti. Da una parte tale riduzione porterà al calo degli introiti raccolti dallo Stato e dall’altra parte si deve salvaguardare l’apparato industriale. La sua proposta è di introdurre più drastiche regole sulla pubblicità dei giochi e rendere i giochi meno attrattivi.
Per quanto riguarda le attività criminali legate al gioco d’azzardo, il generale Stefano Screpanti ha parlato sugli interventi delle Forze dell’ordine in collaborazione con altri organismi esterni. Secondo lui le normative esistenti risultano ad essere efficaci, però siccome i Paesi hanno strumenti diversi ‘manca una collaborazione di livello internazionale’. Tuttavia, hanno istituito squadre investigative comuni e questo renderà possibile l’adozione di alcuni provvedimenti preventivi.
Commentando sugli affetti del gioco patologico il prof. Paolo Crepet ha detto che ‘ci basiamo su cifre a occhio’ e che non si può definire il numero esatto degli dipendenti. Secondo lui una buona soluzione potrebbe essere la presenza di uno psicologo competente in sala. Lui ha anche sottolineato che non esiste una relazione tra la ludopatia e i luoghi sensibili ed è quindi contro le misure di limitazione delle distanze.
Il vicedirettore dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e responsabile dell’Area Monopoli Alessandro Aronica ha riportato che dal dicembre 2015 l’ADM ha stabilito una sinergia con l’Istituto Superiore della Sanità in merito a una ricerca preventiva e in cui erano previste varie ispezioni nelle sale da gioco con l’obbiettivo di effettuare contatto diretto con i giocatori. Secondo i dati della ricerca nel 2012 l’espansione del settore ha raggiunto il suo apice. Alla fine Aronica ha osservato che per combattere l’illegalità si dovrebbe rafforzare il circuito legale.