Gen. Stefano Screpanti della GdF parla al convegno sul gioco legale organizzato alla Camera

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Ieri, il 15 novembre 2017, alla Camera dei Deputati presso il Palazzo Theodoli-Bianchelli a Roma si è tenuta una conferenza organizzata e promossa dal deputato di Alternativa Libera Marco Baldassarre, chiamata “Gioco legale in Italia: dialogo tra imprese, parti sociali e regolatore”. Come suggerisce il nome, la manifestazione è stata punto di ritrovo per diversi protagonisti del settore e oggetto delle discussioni è stato il fenomeno del gioco legale nel nostro paese.

L’evento ha dato la possibilità di stabilire un punto di partenza per discutere il gioco legale in Italia da imprenditori, parti sociali e le autorità di regolamentazione del mercato per poter confrontare in modo equo e onesto i numeri e l’impatto del fenomeno.

L’obiettivo principale è stato chiarire la reale situazione del settore e le implicazioni delle nuove norme verso le imprese e l’occupazione, così come i rischi del gioco d’azzardo illecito, le nuove norme antiriciclaggio e l’impatto sociale.

Come menzionato sopra, all’incontro sono stati presenti il Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta, il Vicedirettore Generale del’ADM Alessandro Aronica, Raffaele Curcio (SAPAR), Gen. Stefano Baduini (ACADI), Lorenzo Verona (AS.TRO), Benedetto Palese (AGCAI) e Gen. Stefano Screpanti della Guardia di Finanza.

Le osservazioni di Gen. Stefano Screpanti

Un fatto interessante messo in evidenza dal generale della Guardia di Finanza nel corso del convegno è stato che nel primo semestre del 2017, le segnalazioni di operazioni sospette nel settore dei giochi sono state 1.075, in lieve incremento rispetto allo scorso anno.

Per essere più precisi, Screpanti ha detto che il mancato rispetto delle normative comporta sanzioni per i distributori e per gli operatori, ma anche per il concessionario che ha il compito di effettuare un’adeguata verifica. Inoltre, nei primi sei mesi del anno in corso, su 50.000 operazioni sospette 1.075 sono state relativi per il settore dei giochi, pari al 2,18% del totale.

Le segnalazioni devono essere fatte quando i soggetti obbligati hanno ragionevoli motivi per sospettare che le transazioni effettuate da un particolare giocatore possano essere eseguite a fini di riciclaggio.

C’è anche un’attività pre-investigativa che segue le segnalazioni dell’operatore, in quanto questi casi devono essere prima presentati all’Uif della Banca d’Italia, che a sua volta effettua verifiche per casi che sono considerati meritevoli di intervento. Nel 2016 sono stati valutati oltre 2.300 casi.

Si accentua sempre di più sulle verifiche del finanziamento al terrorismo a causa di la crescente attenzione generale al fenomeno. Screpanti ha aggiunto che a inizio 2017 sono stati esaminati 117 tali casi sospetti.

Secondo il generale, la verifica dei clienti, la conservazione dei dati e la segnalazione di transazioni sospette sono i pilastri della politica antiriciclaggio che viene applicata al settore dei giochi, nonché nei casinò o nei giochi online.

Inoltre, Screpanti ha ribadito che i distributori e gli operatori hanno obblighi strumentali per l’identificazione dei clienti e per la conservazione di dati per conto dei concessionari, che devono rispettare la normativa antiriciclaggio in particolare per quanto riguarda gli importi di gioco per slot e VLT superiori a 2.000€ e 500€, rispettivamente.

I dati del cliente devono essere conservati per 10 anni e per chi viola le disposizioni della normativa, sono previste sanzioni da 1.000€ a 10.000€. La sanzione può essere raddoppiata in caso di gravi e ripetute violazioni. Il concessionario deve rispettare le norme generali antiriciclaggio ed è soggetto a una sanzione in caso di una verifica o conservazione non adeguata, così come di segnalazione di operazioni sospette.

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